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REGOLAZIONE DEL MERCATO

Contratto-tipo di sviluppo software

I contratti che prevedono lo sviluppo di un software da parte di professionisti, aziende o agenzie per conto di un’impresa committente, non sono di semplice stesura e possono dare luogo a fraintendimenti e contestazioni. Per fare chiarezza sul tema e fornire informazioni aggiornate sugli usi e sulle clausole più comuni, la Camera di commercio di Torino ha avviato un ampio progetto di studio e approfondimento, coinvolgendo giuristi, docenti del Dipartimento di Informatica di Torino e del Dipartimento di Scienze giuridiche, imprenditori del settore ICT, nonché rappresentanti delle associazioni di categoria piemontesi.

Il progetto ha preso avvio dalla rilevazione di usi negoziali nell’ambito dei contratti dell’informatica nella provincia di Torino; a tale rilevazione ha fatto seguito lo svolgimento, a partire dal novembre 2008, di una serie di incontri seminariali sul tema, rivolti alle imprese torinesi e ai professionisti del settore. Proprio da questi incontri è nata l’idea di riunire un gruppo di esperti con competenze diverse, per studiare dei modelli di clausole contrattuali relative alla formula più diffusa di contratto, il contratto di sviluppo software.

I tavoli di lavoro costituiti per la redazione delle clausole-tipo hanno, pertanto, potuto fare tesoro del lavoro svolto dalla Camera di commercio di Torino per l’accertamento degli usi in questa materia. In particolare ci si è avvalsi del procedimento istruttorio: è stato elaborato un dettagliato e minuzioso questionario composto da quaranta domande, contemplante le principali evenienze contrattuali che frequentemente possono verificarsi per ciascuna specie di contratto e finalizzate a far emergere il comportamento negoziale direttamente e concretamente seguito dall’intervistato, in assenza di esplicite pattuizioni.

A corredo delle domande si è inserita un’opzione attinente alle “osservazioni”, affinché i destinatari dei questionari potessero formulare le proprie considerazioni in merito all’idoneità della clausola a rappresentare l’equilibrio contrattuale delle parti. Il campione di aziende destinatario delle domande è stato in primo luogo distinto in due principali categorie: le imprese fornitrici (del bene e/o del servizio) e le imprese clienti. Con questo metodo, ci si è muniti di uno strumento di controllo che potesse neutralizzare la tendenza, comprensibile e spesso inconscia, degli operatori del settore di rispondere al questionario in un determinato modo più favorevole ai propri interessi. In secondo luogo, si è selezionato un più ristretto campione di aziende o associazioni di grande caratura e importanza, operanti nella Provincia (es. API per le associazioni o HP per le aziende), le cui risposte potessero servire come riscontro; infine, per ulteriore verifica, si è sottoposto il medesimo questionario a tre persone fisiche di fiducia, prive di un interesse particolare circa l’eventuale assetto contrattuale.

Si ringraziano per il pregevole lavoro svolto, la Dr.ssa Arianna Bortolotti, referente per i contratti-tipo della Camera di Commercio di Torino, tutti i partecipanti all’iniziativa e, in particolare, i coordinatori dei due tavoli di lavoro, Prof. Cosimo Anglano, Prof. Raffaele Caterina, Cons. Paolo Lotti e Prof. Franco Sirovich, nonché l’avv. Barbara Musti, che ha collaborato nella stesura del commento alle clausole. 

Data di pubblicazione 22/03/2011 00:00
Data di aggiornamento 09/06/2017 13:04