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Crisi aziendali e sovraindebitamento, un aiuto alle pmi del Varesotto

18 maggio 2021

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L’obiettivo è di prevenire le crisi aziendali, favorendo l’accordo tra debitori e creditori, alla luce anche della recente modifica della legge sul sovraindebitamento. Grazie ai servizi messi a disposizione dall’Organismo di Composizione della Crisi, gestito sul  territorio da Camera di Commercio, micro e piccole imprese possono puntare a dare continuità alla propria attività.

L’organismo varesino, che parte di una struttura a rete la cui sede principale è la Camera Arbitrale di Milano, nel 2020 aveva ricevuto 33 domande d’intervento mentre sono una ventina quelle pervenute nella prima parte di quest’anno.

Qualche caso? Un esempio concreto è quello del titolare di una piccola attività artigiana di dolci e prodotti da forno da asporto, in sofferenza con le banche e le finanziarie a causa dei costi iniziali di avviamento dell’attività. Una situazione tanto più grave perché le difficoltà erano legate all’allerta sanitaria. La soluzione però è stata trovata grazie proprio all’intervento dell’Organismo di Composizione delle Crisi che fa capo a Camera di Commercio Varese: dopo qualche incontro, è stato raggiunto l’accordo coi creditori e l’attività aziendale ha potuto riprendere.

Un modello efficace perché permette di arrivare velocemente alla composizione della crisi, proponendo ai creditori un progetto con importi e tempi definiti per consentire al debitore di saldare tutto o in parte il dovuto.  Questo evitando spreco di tempo e denaro in procedure esecutive lunghe e costose.

Chi ne può usufruire? Le legge sul sovraindebitamento, si rivolge ai “soggetti non fallibili”: sono piccoli imprenditori, famiglie, singoli consumatori, liberi professionisti, associazioni, condomini, aziende agricole che, in base all’ordinamento vigente, non possono ricorrere alla procedura del fallimento, così come invece previsto per le società.

Intanto, anche lo strumento della mediazione ha acquisito nuove modalità operative, sempre per effetto di un recente intervento legislativo. Questo perché la concreta e reale difficoltà di far fronte agli adempimenti contrattuali durante il periodo di emergenza sanitaria ha moltiplicato i potenziali conflitti. Ecco perché, con l’obiettivo di risolvere queste controversie che riguardano molto spesso le attività commerciali, si è previsto un passaggio obbligatorio in mediazione prima di approdare alle aule del Tribunale.

Qualche esempio anche in questo caso? Tra le situazioni gestite dall’Organismo di Mediazione in Camera di Commercio a Varese, ci sono stati una controversia in materia di rinegoziazione di un canone di locazione commerciale di un’attività di vendita al dettaglio di abbigliamento e la richiesta di rimborso di un consumatore a un’impresa del settore turistico per la vacanza non fruita. 

«Camere di Commercio Varese si mette, come sempre, al servizio del nostro sistema economico – sottolinea il presidente Fabio Lunghi – così da “governare” per quanto possibile queste situazioni di difficoltà e minimizzarne gli impatti negativi sull’economia». Questo, da un lato cercando la massima soddisfazione dei creditori, dall’altro puntando a riportare il consumatore o la piccola impresa in una condizione di normalità, anche attraverso la procedura della “esdebitazione”, ovvero del beneficio della liberazione dei debiti non onorati. Consumatori o piccole imprese che, altrimenti, si vedrebbero completamente esclusi dal mercato finanziario e dalla possibilità di ripartire con attività lavorative o imprenditoriali.

Fonte: www.luinonotizie.it